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Romanzo: Notturni d'amore

Il mio secondo romanzo: Notturni d'amore

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Raccontare dell’amore a cavallo fra gli anni ’80 e ’90 è stato difficile e insieme divertente. Non esistevano social, computer, smartphone. Contrariamente a oggi, tutto accadeva dal vivo, senza i filtri di uno schermo, di un’emoticon o di uno scambio di effusioni in chat. Sembra passato un secolo e suona strano dire che l’amore, all’epoca, era un’altra cosa: appuntamenti fuori dal luogo di lavoro, ore d’attesa prima di vedersi, fughe in auto per poter rubare un bacio, mentre oggi abbiamo l’illusione di poter condividere i nostri sentimenti per qualcuno in tempo reale. Eppure, ieri come oggi, l’amore non ha mai perso i suoi tratti comuni: travolge, rapisce, scombussola, fa arrabbiare, riappacificare, vivere e morire. Ho ambientato la storia nella Bari di fine anni ’80, una città nella quale gli eventi culturali cercavano di far breccia fra i giovani in una società viziata dalla malavita organizzata, potente anche grazie all’appoggio di personaggi al di sopra di ogni sospetto. Una città che accoglie un professore altoatesino, subito catapultato in una realtà completamente diversa da quella alla quale era abituato. A rivoluzionare la sua vita sarà una pianista, il cui amore travolgente lo condurrà lungo un viaggio di passioni, ricordi, pentimenti, sorprese, pericoli e tentazioni. In fondo l’amore è tutto questo. Basta solo essere pronti e lasciarsi andare, cancellando ogni freno che possa inibire ogni fantasia. Buona lettura. E lasciate che l’amore vi avvolga come il vento le foglie d’autunno, come il mare gli scogli d’estate.

Capitolo 1- Lui, lei e l'altro

Fra di loro non correva buon sangue. Quando litigavano in casa volava di tutto. Sembrava dovesse succedere un finimondo. Poi, all’improvviso, tutto rientrava nella normalità. Accadeva quando lei si faceva convinta dell’inutilità di quell’ennesima scenata e se ne tornava nella sua stanza da letto (da tempo non dormivano più insieme) a sfogare la sua rabbia in un pianto liberatorio. Erano sposati da tre anni.
Lui, docente universitario di Diritto, aveva un aspetto molto giovanile, il classico professore che faceva colpo sulle studentesse, motivo di continuo litigio con sua moglie, abituata spesso a ingoiare quel boccone amaro. Non quella sera, però. Non quando, per l’ennesima volta, notò il colletto della sua camicia maledettamente sporco di rossetto. Gli si avvicinò e un intenso profumo di donna le inondò il viso. Sulla spalla sinistra due capelli color rosso concubina...